Si è aperto oggi a Roma, nel Salone Borromini della Biblioteca Vallicelliana, il convegno internazionale “Plinio il Vecchio: Medicina, Magia e Religione” che unisce idealmente Roma a Lisbona
“È tutt’altro che facile dire se la natura si sia dimostrata per l’uomo una madre generosa o una spietata matrigna”
Plinio il Vecchio
Il Centro Studi Classici, in collaborazione con La Sapienza Università di Roma, ha organizzato un convegno internazionale per celebrare la nascita bimillenaria di Plinio il Vecchio. La conferenza, che ha avuto una prima sessione a Lisbona il 19 e il 20 ottobre 2023 si concluderà a Roma il 9 e 10 novembre. Entrambi i convegni vedranno la partecipazione di esperti dell’opera di Plinio e delle tre aree del congresso, per un totale di circa 40 partecipanti provenienti da sette paesi, con la speranza che questo diventi un evento fondamentale negli studi pliniani e serva da ispirazione per il futuro. L’ultima giornata del convegno si terrà domani presso l’Accademia di Danimarca. Il Comitato Organizzatore è composto da Gabriel Silva (Università di Lisbona), Giorgio Ferri (Università di Roma La Sapienza), Paolo Garofalo (Università di Lisbona).
Gaius Plinius Secundus, a noi più noto come Plinio il Vecchio (23-79), è una figura cruciale del processo di sviluppo culturale europeo sia come primo “storico dell’Arte”, sia come grande testimone e narratore dell’età classica, così come la sua “Naturalis Historia” non solo è la più antica “enciclopedia” giunta fino a noi, ma anche una delle più significative opere dell’antichità. L’influsso che Plinio il Vecchio ha saputo esercitare in epoca medioevale e rinascimentale è tanto sostanziale quanto il suo studio è stato o continua ad essere indispensabile per numerose indagini archeologiche e storiografiche.
L’unico lavoro di Plinio il Vecchio sopravvissuto fino a noi è appunto la “Naturalis Historia”, vero condensato del Sapere antico, pensato a beneficio dello sviluppo culturale ed economico della articolata società romana nel suo complesso. Dalle pagine della “Naturalis Historia” emerge un autore dalla personalità ricca e, come osserva Italo Calvino, “animata dall’ammirazione per tutto ciò che esiste e dal rispetto per l’infinita diversità dei fenomeni”, rivelando “uno scrittore che possiede quella che sarà la principale dote della grande prosa scientifica: rendere con nitida evidenza il ragionamento più complesso traendone un senso d’armonia e di bellezza”. Grazie alle sue descrizioni dei capolavori perduti dell’antichità possiamo dare un nome, un volto e un autore a gran parte delle opere del passato. Attraverso Plinio, generazioni di letterati, scienziati e artisti hanno sognato, immaginato, conosciuto il loro mondo e costruito la nostra epoca: Petrarca, Boccaccio, Leonardo, Giovio, Winckelmann, Leopardi, Borges e Calvino sono solo alcuni dei suoi grandi studiosi e ammiratori, poiché Plinio fu “scienziato e umanista completo in un tempo in cui non esisteva ancora frattura tra Scienza e Lettere” (Luigi Alfonsi).
Ultimo aggiornamento il 9 Novembre 2023