
In veritate liberi, in caritate servi, in omnibus laeti
Congregazione dell’Oratorio dei Filippini
L’Arcispedale di S. Spirito in Saxia è un antico nosocomio, ora divenuto centro congressi, adiacente al moderno ospedale di S. Spirito che ne prosegue la tradizione. L’ospedale, il più vecchio di Roma, venne istituito sul sito dove anticamente sorgeva la Schola dei Sassoni, eretta per volontà del re del Wessex, Ina (689-726). All’inizio dell’VIII secolo la Schola era stata concepita per ospitare i numerosi pellegrini anglosassoni che visitavano la città ed in particolare i suoi luoghi santi. Dopo un periodo di decadenza dovuto all’invasione dei Normanni in Inghilterra, nel 1066, e l’inizio delle Crociate, fu Innocenzo III a riportarla in auge, rendendola uno dei più celebri ospedali del mondo. Il 25 novembre 1198, inoltre, egli approvò l’ordine degli Ospitalieri attraverso la bolla Religiosam vitam, in cui accoglieva Guido di Montpellier e l’istituto da lui fondato sotto la protezione del Vaticano. Per proteggere e tutelare i bambini orfani il papa dedicò loro una nuova istituzione, la celebre “Ruota degli esposti” dove venivano lasciati i bambini abbandonati. Nel 1471 il S. Spirito fu preda di un grave incendio. Sisto IV, in visita all’ospedale poco dopo la sua nomina a pontefice (1471), lo descrive così: “ Le mura cadenti, gli edifici angusti, tetri, privi d’aria e di ogni più elementare comodità, offrono l’aspetto di un luogo destinato più alla relegazione che a ricuperare la salute”. Il pontefice ne decise la ricostruzione immediata, anche in previsione del Giubileo, promuovendo la rifioritura dell’ospedale, che divenne il più importante luogo della ricerca scientifica dell’epoca (tra i medici illustri si ricordano Giovanni Tiracorda, Giovanni Maria Lancisi e Giorgio Baglivi). Definito da Pietro De Angelis “reggia di carità”, il S. Spirito ospitò, alimentò e protesse i senza tetto, le partorienti, gli orfani, i “proietti”, le peccatrici e i perseguitati. Per quanto riguarda l’assistenza religiosa l’ospedale poté godere della presenza di figure di grande rilievo come quelle di Filippo Neri, fondatore della Congregazione dell’Oratorio e di Camillo de Lellis, fondatore dell’Ordine dei Camilliani.
Davanti all’ingresso principale dell’attuale ospedale di S. Spirito, sul Lungotevere in Sassia, è situata la statua del Cristo Mendicante, opera in bronzo dello scultore canadese Timothy P. Schmalz che l’ha donata al nosocomio nel 2004. La statua raffigura Gesù seduto a terra con il volto seminascosto da un cappuccio e la mano aperta che lascia intravedere il foro lasciato dalla Croce. Il titolo dell’opera è Whatsoever you do dal versetto del Vangelo di Matteo: “In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Matteo 25-40).
Foto di Marta Giacomelli a corredo della relazione “I luoghi dell’apostolato romano di S. Filippo Neri” di Anna Villa






Ultimo aggiornamento il 26 Agosto 2023