
A 200 anni dalla stesura dell’Infinito di Giacomo Leopardi giovedì 9 maggio 2019, alle ore 17.00, viene presentato, nel Salone Borromini della Biblioteca Vallicelliana, il volume Il no disperato di Mario Elisei, edito da Liberlibri (2018), che si interroga sulle radici del pessimismo del poeta di Recanati. Saluto di Paola Paesano, direttrice della Biblioteca Vallicelliana. Interviene, insieme all’autore, Alessandro Banfi, giornalista.
Tutto è male. Cioè tutto quello che è, è male; che ciascuna cosa esista è un male; ciascuna cosa esiste per fin di male;… (Zibaldone, Bologna 22 aprile 1826). Perché Leopardi è diventato così pessimista, che cosa è avvenuto nella sua vita tanto da sconvolgere il suo assetto spirituale, come è stato possibile questo passaggio radicale dal cristianesimo al nichilismo, fino all’abiezione? Non ti chiedo nessuno di quelli che il mondo chiama beni; ti chiedo quello che è creduto il massimo de’ mali, la morte (…). Non posso, non posso più della vita. (inno Ad Arimane) Il no disperato di Mario Elisei indaga sulle ragioni che hanno portato il grande poeta ad avere una visione negativa dell’esistenza. Fondandosi soprattutto sullo Zibaldone e sull’Epistolario, lo studioso scopre come Leopardi non sia soltanto un formidabile poeta e filosofo, ma un pensatore della crisi. Attraverso la sua dolorosa esperienza personale, il romito degli Appennini ha decodificato il senso di una crisi che da individuale si fa collettiva. E questo rende Leopardi anche una guida per comprendere meglio la nostra complessa contemporaneità che ha bisogno di una parola di speranza; il libro inizia infatti con un capitolo intitolato “Leopardi e la crisi dell’uomo moderno” con un incipit che recita io vivo dunque io spero […]e la speranza una quasi stessa, o certo inseparabil, cosa col desiderio.(Zibaldone, 18 ottobre 1825). La vita, per il solo fatto che c’è, è già una speranza. Significativa è inoltre la postfazione dello studioso Ignacio Carbajosa – già presente nel precedente libro di Mario Elisei “Il mio amico Leopardi”- il quale focalizza la sua attenzione su Il pensiero dominante dove, l’evidenza della “contraddizione” leopardiana e dunque l’effetto contrario, trovano un mirabile punto di sintesi
Mario Elisei è uno studioso recanatese dell’opera e del pensiero di Giacomo Leopardi. Collaboratore dal 1981 del Centro Culturale G. Leopardi di Recanati, Elisei tiene per l’associazione stessa conferenze rivolte a studenti e adulti. Tra le diverse opere pubblicate, si segnala Il mio amico Leopardi pubblicato nel 2014 dalla Editrice Itaca libri, più di 5000 copie vendute, nel quale narra il contenuto delle sue visite leopardiane.
Locandina
Ultimo aggiornamento il 21 Agosto 2023