Shakespeare e la cultura del Rinascimento

“La vita è solo un’ombra che cammina:
un povero istrione,
che si dimena, e va pavoneggiandosi
sulla scena del mondo, un’ora sola:
e poi, non s’ode più.
Favola raccontata da un idiota,
tutta piena di strepito e furore,
che non vuol dir niente.”
William Shakespeare, “Macbeth”

Lunedì 29 maggio 2023, alle ore 11.00, nel Salone Borromini della Biblioteca Vallicelliana, è in programma il seminario “Shakespeare e la cultura del Rinascimento”. Saluti istituzionali di Paola Paesano, Direttrice della biblioteca Vallicelliana. Relatori: Michele Ciliberto (Scuola Normale Superiore – Accademia dei Lincei), Daniela Guardamagna (Università degli Studi di Roma Tor Vergata), Enrico Terrinoni (Università per Stranieri di Perugia – Professore distaccato Centro linceo Interdisciplinare B. Segre, Accademia dei Lincei).  Coordinamento Carlo Cappa (Università degli Studi di Roma Tor Vergata).

Il seminario fa parte delle attività formative del Cds magistrale in Scienze Pedagogiche e del corso di dottorato in Beni culturali, Formazione e Territorio dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata ed è organizzato dal Centro studi Europa e Umanesimo, Radici d’Occidente in occasione della pubblicazione del libro di Michele Ciliberto “Shakespeare. Il male, il potere, la magia” (Incipit – Edizioni della Normale, 2022).

Attraverso una serie di scavi concettuali e linguistici, il libro di Michele Ciliberto vuole dimostrare la diffusione e l’incidenza della cultura italiana nel Cinquecento inglese analizzando i rapporti tra Shakespeare e gli umanisti, in modo particolare Alberti, Machiavelli, Guicciardini, Bruno, Campanella. Autori che interpretano, in maniera straordinaria e con profondo coinvolgimento autobiografico, la dimensione drammatica, a volte tragica, dell’esistenza umana, e che fanno risuonare la loro voce – ora in modo chiaro, ora sommesso – nelle sue grandi tragedie. Dissimulazione, crisi e ‘rovesciamento’ apocalittico degli ordini del mondo, uomo come ‘ombra di sogno’, “praxis” magica quale strumento della riforma universale, sono alcuni dei temi che il libro mette a fuoco, gettando uno sguardo originale – per certi aspetti sorprendente – sugli incontri di Shakespeare con l’Umanesimo e con l’Italia. Un lungo viaggio tra passioni e disincanto. Lo comprendono bene Verdi e Manzoni, che – come mostra la Postilla che sigilla il libro – con note gravi o parole leggere dialogano con Shakespeare tutta la vita, intrecciando tragico e comico, realtà e finzione, burla e verità. «Tutto nel mondo è burla.  […] Ma ride ben chi ride / La risata final».

Ultimo aggiornamento il 25 Luglio 2023