In occasione del V centenario della nascita di Achille Stazio (1524-1581), la Biblioteca Vallicelliana di Roma e il Centro di Studi Classici dell’Università di Lisbona (CEC-FLUL) promuovono una serie di eventi internazionali che mirano a celebrare la vita dell’umanista e filologo portoghese.
In particolare, la Biblioteca Vallicelliana ospiterà dal 23 ottobre 2024 al 23 gennaio 2025 la mostra “Il nostro Stazio dottissimo” Achilles Statius Lusitanus Umanista, con l’intento di omaggiare colui che diede avvio al processo fondativo della biblioteca stessa.
Fu proprio il cospicuo lascito librario di Stazio a favore della Congregazione dell’Oratorio di san Filippo Neri, infatti, a costituire il primo nucleo della futura Biblioteca Vallicelliana.
Stabilitosi dal 1559 a Roma, dove rimase fino alla sua morte, l’erudito portoghese rappresenta una figura fondamentale nel panorama culturale che caratterizzò la città papale nella seconda metà del ‘500. Stazio si immerse nella Roma post-tridentina che elaborava nuovi linguaggi devozionali attraverso le famiglie religiose dei vecchi e nuovi ordini. Soprattutto con gli oratoriani di Filippo Neri strinse rapporti in cui si intrecciavano le sue inclinazioni religiose e la sua attività di latinista, grecista e bibliofilo.
Far tornare a conoscere la figura di Stazio attraverso l’esposizione dei suoi scritti, settant’anni dopo la prima mostra a lui dedicata nel 1947 dalla stessa Biblioteca Vallicelliana, rappresenta un’importante occasione per esplorare uno dei protagonisti della profonda e originale ricerca culturale, spirituale e politica che prese forma a Roma nel XVI secolo.
A complemento della mostra in Vallicelliana, verranno esposte in contemporanea presso la Sala Centrale della Biblioteca della Pontificia Università Lateranense le opere di Stazio possedute da questa istituzione.
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Ultimo aggiornamento il 14 Novembre 2024